Cercando giustizia:
il caso Scardella

Proiezione del cortometraggio “Polvere” e dibattito con Cristiano Scardella, Paolo Carboni e Irene Testa in dialogo con Caterina Pes.

Cristiano Scardella (fratello di Aldo, morto suicida in carcere dopo
essere stato ingiustamente accusato di omicidio) presenterà il suo libro “Caso Scardella, orrore senza fine” (Alfa Editrice 2024), in un dibattito che, moderato da Caterina Pes, vedrà protagonisti anche la Garante dei detenuti della Sardegna Irene Testa e il regista Paolo Carboni.

Presentazione del libro, proiezione & dibattito

Giovedì 22 agosto 2024, ore 21
Oristano,
Chiostro dell’Hospitalis Sancti Antoni

Cristiano Scardella, Paolo Carboni e Irene Testa
in dialogo con Caterina Pes

Caso Scardella, orrore senza fine.
Un’anima bruciata

di Cristiano Scardella (Autore), Alfa Editrice, 2024

Questa pubblicazione intende offrire ai lettori una duplice versione dei fatti del “caso Scardella”, una tragedia consumatasi in una oscura cella del carcere cagliaritano del viale di Buoncammino. Il suicidio di Aldo, ragazzo innocente abbandonato a se stesso, non ha infatti riguardato solo la famiglia, ha toccato nel profondo un’intera comunità e ha segnato l’esistenza delle ragazze e dei ragazzi suoi coetanei. Il libro testimonia questo impatto e il peso che una morte dietro le sbarre suscita in una famiglia e in un fratello, Cristiano, ancora alla ricerca di una verità. Non una cronistoria dunque ma un’indagine profonda, interiore, che riporta alla luce i miti di quegli anni, i sogni, le speranze e le attese di una generazione e di una famiglia che, suo malgrado, è stata distrutta da un evento lontano mille miglia da qualsiasi immaginazione. Aldo è sempre presente nel pensiero di Cristiano. Agisce in lui, pensa con lui, gli svela l’anima e per lui si sente testimone e simbolo di ciò che mai deve accadere. “Il caso Scardella” non è stato solo un errore giudiziario con conseguenze tragiche. È stato molto altro. Un monito per l’intera società.

Polvere

di Paolo Carboni, 2023

Cagliari. È l’antivigilia di Natale del 1985, quando il proprietario di un’enoteca viene ucciso con tre colpi di pistola per qualche centinaio di mila-lire.
La magistratura ha bisogno di un colpevole, la città dell’illusoria sicurezza.
Pochi giorni dopo l’omicidio, viene arrestato Aldo. La sua colpa è il suo passato da eroinomane, è noto alle forze dell’ordine che lo accusano con indizi inconsistenti e pretestuosi.
Aldo, innocente, passa sei mesi in isolamento prima di porre fine alla propria vita.

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