La scrittura di domani

Due libri rivelazione e i loro autori. Con “La tesina di S.V.” e “Il peggiore” entrambi editi da Il Maestrale nel 2023 e nel 2024, Capitta e Usai allargano i confini della letteratura in Sardegna, proiettandola in territori ancora da esplorare.
La tesina di S.V.
Libro presentato da Giuseppe Conte nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
Lo studente liceale S.V. si mette alla ricerca della palla finita per caso oltre la rete di un campetto di periferia, durante una partita di calcio fra amici. Il resoconto della ricerca è affidato alla tesina di fine corso compilata dal ragazzo e alla lettura che ne fa in classe, davanti ai compagni e a un professore di Lettere grigio e tormentato. Sarà la cronaca immaginifica di una ricerca senza resa, così avventurosa da stregare l’uditorio per ore. Immerso nella sua esplorazione, S.V. si perderà nei paesaggi meravigliosi di un’isola fuori dal tempo, imbattendosi in luoghi remoti e dimenticati: boschi labirintici, un vagone abbandonato su una landa deserta, una stazione di servizio dismessa da decenni, la capanna sul lago di un barcaiolo burbero e solitario, una grande casa con la sua verdeggiante tenuta dentro la quale scorre una vita che fa pensare a certe affinità elettive. Il viaggio senza meta, con la palla fuggiasca che riappare e riscompare indisponente, oltre o sul limitare di qualsiasi consorzio umano, sarà una graduale e spietata odissea interiore, una discesa obbligata nelle regioni più austere della vicenda umana, dove vive anche la memoria di un eccentrico supplente passato per quel liceo, insegnante del male di vivere. «Chi è S.V.? Cosa è venuto a raccontarci?» si chiede il grigio professore in ascolto, e con lui se lo domanda il lettore avvinto dall’epos cantato da Capitta in una polifonia di punti di vista, nella faglia fra reale e irreale, e in una sospensione temporale da classico moderno.

Il peggiore
In un futuro prossimo la tecnologia è in grado di leggere la memoria degli esseri umani e un algoritmo ne giudica la condotta per stabilire chi abbia diritto alle cure. Mentre Corrado Gremioli è in coma indotto a seguito di un misterioso incidente, viene sottoposto alla «procedura di estrazione» dei suoi ricordi. Corrado è un fotografo di fama internazionale sulla soglia dei sessant’anni, ha fatto della sua arte la principale ragione di vita, viaggiando per il mondo nel tentativo di fissare sulla pellicola la propria idea di umanità. Apprendiamo della sua esistenza dalle trascrizioni di un flusso memoriale quasi ininterrotto. Pagina dopo pagina si scopre la sua personalità complessa e ambigua; la curiosità verso l’imperfezione umana, a tratti morbosa, spesso cinica ma segnata da una sensibilità fuori dal comune; il rapporto con le donne, compromesso da quella stessa curiosità, dove il sesso diventa strumento di indagine e può essere arma di offesa o di ultima difesa; il freddo rapporto con la sua famiglia d’origine; l’idea distorta di giustizia. Chi è Corrado Gremioli? Una mente spregiudicata e in anticipo sui tempi, un provocatore, un genio della fotografia e della ritorsione morale? O un usurpatore, artista della vendetta, un giustiziere della società capace di portarne al massimo grado, soprattutto, i peccati? Ma può un algoritmo – ed è lecito – discriminare tra giusto e sbagliato, tra atto e intenzione, tra l’uomo e l’artista? E cosa sono perfidia, amore, genio e perversione, se non momenti di una sola ambizione? Il verdetto che deciderà della vita di Corrado è legato a queste domande, sebbene condanna e assoluzione non abbiano per tutti lo stesso significato.



